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Marcel Duchamp (1887-1968)

Considerato fra i più importanti ed influenti artisti del XX secolo, nella sua lunga attività Marcel Duchamp si occupò di pittura (attraversando le correnti del fauvismo e del cubismo), fu animatore del dadaismo e del surrealismo, e diede poi inizio all'arte concettuale, ideando il ready-made e l'assemblaggio.

La pittura

«Il futurismo era l'impressionismo del mondo meccanico. […] A me questo non interessava. […] Volevo far sì che la pittura servisse ai miei scopi e volevo allontanarmi dal suo lato fisico. A me interessavano le idee, non soltanto i prodotti visivi. Volevo riportare la pittura al servizio della mente […] Di fatto fino a cento anni fa tutta la pittura era stata letteraria o religiosa: era stata tutta al servizio della mente. Durante il secolo scorso questa caratteristica si era persa poco a poco. Quanto più fascino sensuale offriva un quadro - quanto più era animale - tanto più era apprezzato.

La pittura non dovrebbe essere solamente retinica o visiva; dovrebbe aver a che fare con la materia grigia della nostra comprensione invece di essere puramente visiva […] Per approccio retinico intendo il piacere estetico che dipende quasi esclusivamente dalla sensibilità della retina senza alcuna interpretazione ausiliaria.

Gli ultimi cento anni sono stati retinici. Sono stati retinici perfino i cubisti. I surrealisti hanno tentato di liberarsi da questo e anche i dadaisti, da principio. […] Io ero talmente conscio dell'aspetto retinico della pittura che, personalmente, volevo trovare un altro filone da esplorare».



Se Duchamp avesse realizzato solo le tele dipinte prima del Grande Vetro, si sarebbe abbondantemente guadagnato un ruolo di primo piano nella storia delle avanguardie storiche. Dopo una giovinezza influenzata dall'impressionismo, nel 1911, a ventiquattro anni realizzò i notevoli Corrente d'aria sul melo del Giappone, Giovane e fanciulla in primavera e Macinino da caffè, di gusto fauve.

I celebri dipinti del 1912: Nudo che scende le scale n. 2, Il passaggio dalla vergine alla sposa, Sposa, segnano un passaggio importantissimo nella storia del cubismo e del futurismo, per lo studio del movimento, ed allo stesso tempo chiudono definitivamente l'esperienza di Duchamp con la pittura comunemente intesa.
Le tele "in movimento" potrebbero essere etichettate come futuriste, ma il contatto di Duchamp con questi artisti fu nullo, e l'unica ispirazione dichiarata era la cronofotografia di Eadweard Muybridge.

Il trattamento del movimento nel futurismo era infatti ben lontano dagli obiettivi di Duchamp, che virò ben presto verso la Sposa e il suo mondo. Il resto dell'opera grafica sarà rivolto a schemi, disegni e studi per elementi del Grande Vetro, o variazioni sullo stesso tema (la Macinatrice di cioccolato (1913), Cols alités (1959), Il Grande Vetro completato (1965), ai disegni degli ultimi due anni, e a clamorosi gesti di "ritocco" come i baffi affibbiati alla Monna Lisa di L.H.O.O.Q. (1919).

Marcel Duchamp

Un'esperienza emblematica del valore della casualità nel pensiero dell'artista potrebbe considerarsi 3 stoppages étalon (3 rammendi tipo) del 1913 che esprime appunto l'uso pianificato ed incondizionato di un procedimento aleatorio.
In essa 3 fili di un metro ciascuno vennero fissati per sempre, mediante lacca, nelle tre diverse curve che essi assunsero, naturalmente e casualmente, una volta lasciati cadere da un metro d'altezza su una superficie di stoffa blu.
Quelle tre curve costituirono il profilo di altrettante sagome in legno conservate come "campioni" metrici: una unità di misura fissata per sempre da un evento istantaneo e casuale.

Marcel Duchamp

Come sempre, il più vasto e completo materiale interpretativo su Duchamp è fornito da Duchamp stesso, che durante la sua vita lavorò spesso a stretto contatto con i critici impegnati nel decifrare le sue opere, dispensando indizi e suggerimenti ambigui.
A questi si aggiungono, nelle interviste, numerose prese di posizione estremamente nette riguardo al concetto di arte e alla pittura: tra le più famose, il rifiuto della pittura "retinica" o "olfattiva" (con riferimento all'odore di trementina) puramente superficiale, nata dall'impressionismo e proseguita con le avanguardie storiche cubiste e futuriste.

Marcel Duchamp

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Fortuna di Duchamp ed influenza sull'arte contemporanea

L'orinatoio Fontana (1917) e la Monna Lisa con baffi e pizzetto di L.H.O.O.Q. (1919), benché probabilmente travisati come semplici gesti iconoclasti, sono certamente tra gli oggetti più famosi dell'arte del XX secolo.

L'influenza di Duchamp sugli artisti successivi, benché enorme e ingombrante, è molto mediata, tanto che non è facile riconoscere degli epigoni diretti. Di sicuro, il concetto di ready-made, insieme al problema del gesto dell'artista come "selettore" dell'oggetto d'arte, sono stati il punto di partenza per le varie forme di arte concettuale.

Il ready-made è un comune manufatto di uso quotidiano (un attaccapanni, uno scolabottiglie, un orinatoio, ecc.) che assurge ad opera d'arte una volta prelevato dall'artista e posto così com'è in una situazione diversa da quella di utilizzo, che gli sarebbe propria.
Il valore aggiunto dell'artista è l'operazione di scelta, o più propriamente di individuazione casuale dell'oggetto, di acquisizione e di isolamento dell'oggetto.

Ma alcune ricerche recenti fanno capire anche quali investimenti simbolici ci fossero nel momento cui Duchamp attribuiva all'oggetto un titolo (il caso è quello celebre dell'orinatoio d'uso comune che Duchamp intitola Fountain e di cui M. Cecchetti recentemente ha messo in luce il sottofondo simbolico che lo lega non soltanto al tema femminile, come già esposto dalla critica, ma a una serie di riferimenti culturali e storici nell'anno in cui Duchamp lo presentò, ovvero il 1917, anno decisivo nello scenario occidentale segnato dalla Grande Guerra). | © Wikipedia

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Marcel Duchamp the painter and mixed media artist, was associated with Cubism, Dadaism, Fauvism and Surrealism, though he avoided any alliances.
Duchamp’s work is characterized by its humor, the variety and unconventionality of its media, and its incessant probing of the boundaries of art.
His legacy includes the insight that art can be about ideas instead of worldly things, a revolutionary notion that would resonate with later generations of artists.
Marcel Duchamp was a french artist whose work is most often associated with the Dadaist and Surrealist movements.
Considered by some to be one of the most important artists of the 20th century, Duchamp's output influenced the development of post-World War I Western art. He advised modern art collectors, such as Peggy Guggenheim and other prominent figures, thereby helping to shape the tastes of Western art during this period.
Duchamp challenged conventional thought about artistic processes and art marketing, not so much by writing, but through subversive actions such as dubbing a urinal art and naming it Fountain.
He produced relatively few artworks, while moving quickly through the avant-garde circles of his time. The creative act is not performed by the artist alone; the spectator brings the work in contact with the external world by deciphering and interpreting its inner qualifications and thus adds his contribution to the creative act.

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