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Sandro Botticelli (1445-1510)

Maestro del sacro e del profano, Sandro Botticelli è stato descritto come un outsider nella corrente principale della pittura italiana, avendo egli un interesse limitato per molti degli aspetti associati alla pittura del Quattrocento, come l'ispirazione diretta all'arte classica e la rappresentazione realistica di anatomia umana, prospettiva e paesaggio.
Infatti, la sua formazione gli ha permesso di rappresentare questi aspetti della pittura, senza però lasciarsi omologare dallo scenario contemporaneo.


Sandro Filipepi, detto il Botticelli, nacque a Firenze nel 1445.
La sua formazione avvenne nella bottega di Filippo Lippi come ci mostra una delle sue prime opere: La Madonna con Bambino del museo di Capodimonte a Napoli.
Influenzato anche dall'arte del Pollaiolo, Botticelli produsse opere come la Fortezza ed il San Sebastiano nelle quali ha particolare valore l'uso della linea, dando la prevalenza al motivo grafico anziché cromatico o plastico delle composizioni.

Dopo una serie di opere che rispecchiano questo suo carattere iniziale, il pittore dipinge per Lorenzo di Piero de' Medici la Primavera.
In questo dipinto, la figura centrale, che rappresenta Venere, si trova tra due gruppi di personaggi: da una parte Zefiro che insegue Flora e la primavera vestita di fiori, dall'altro le tre Grazie e Mercurio.
In questo dipinto Botticelli raggiunge una perfetta armonia tra il ritmo lineare del disegno e la rappresentazione plastica delle forme, il tutto immerso in una luce evanescente e fioca.
La stessa atmosfera, lo stesso uso di colori freddi e chiari, si ritrova nella Nascita di Venere che esegue tra il 1482 e il 1484 insieme ad altri dipinti quali: Pallade e il Centauro e Marte e Venere.
Negli stessi anni dipinge anche quadri a soggetto sacro come la Madonna Magnificat e la Madonna della melagrana.


Tra i due capolavori, la Primavera e la Nascita di Venere, è situato il soggiorno romano dell'artista, durante il quale lavorò, assieme a Cosimo Rosselli, al Ghirlandaio ed al Perugino, ad alcuni affreschi nella cappella Sistina, eseguendo i tre riquadri con la Punizione dei ribelli, le Prove di Mosè e le Prove di Cristo.
Verso la fine del secolo il suo stile subisce un mutamento, la sua pittura si fa di carattere sacro probabilmente dovuto all'influenza delle predicazioni di Savonarola.



All'abbandono dei soggetti mitologici corrisponde un'indurimento delle forme, l'uso di un cromatismo più cupo, una mimica dei personaggi più patetica ed un maggiore dinamismo nelle composizioni, anche se il carattere astratto delle sua produzione precedente è ancora presente.
Nel 1495 dipinge la Calunnia, la cui composizione è molto movimentata ed inquadrata entro un'architettura piuttosto fastosa.
Tra le altre opere abbiamo la Natività, La Pietà, l'Annunciazione, tutte opere che rispecchiano questo suo nuovo modo di dipingere, opere di alta tensione spirituale in forme arcaicizzanti.
Botticelli morì a Firenze nel 1510.