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Milan Kundera | Quotes / Aforismi

Rene Magritte (Belgian Surrealist painter, 1898-1967) | Les Amants / The Lovers

"..No one can do a thing about feelings, they exist and there's no way to censor them. We can reproach ourselves for some action, for a remark, but not for a feeling, quite simply because we have no control at all over it".

"Contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta - e sfuggono a qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere".


La stupidità della gente deriva dall’avere una risposta per ogni cosa. La saggezza del romanzo deriva dall’avere, per ogni cosa, una domanda".

"The stupidity of people comes from having an answer for everything. The wisdom of the novel comes from having a question for everything".

Rene Magritte | Le roman populaire

"You can't measure the mutual affection of two human beings by the number of words they exchange".

"Non puoi misurare l'affetto reciproco di due esseri umani in base al numero di parole che scambiano".

"Anyone whose goal is 'something higher' must expect someday to suffer vertigo. What is vertigo? Fear of falling? No, Vertigo is something other than fear of falling. It is the voice of the emptiness below us which tempts and lures us, it is the desire to fall, against which, terrified, we defend ourselves".


"Dogs are our link to paradise. They don't know evil or jealousy or discontent. To sit with a dog on a hillside on a glorious afternoon is to be back in Eden, where doing nothing was not boring - it was peace".

"I cani sono il nostro collegamento al paradiso. Non conoscono il male, la gelosia o il malcontento. Sedersi con un cane su una collina in un glorioso pomeriggio significa tornare in Eden, dove non fare nulla non era noioso - era la pace".

"Love is the longing for the half of ourselves we have lost".

"We can never know what to want, because, living only one life, we can neither compare it with our previous lives nor perfect it in our lives to come".


"Se dal momento in cui è apparso sul globo terrestre il primo uomo sono passati sulla terra circa 80 miliardi di esseri umani, è difficile supporre che ognuno di loro abbia il proprio repertorio di gesti. È aritmeticamente impossibile. Senza il minimo dubbio, al mondo ci sono molti meno gesti che individui. Questa constatazione ci porta a una conclusione seccante: il gesto è più individuale dell'individuo".

"Fino a qualche tempo fa i conservatori erano quelli che volevano conservare lo status quo. Ma improvvisamente lo status quo è entrato in movimento e scorre come un tapis roulant verso la modernità. Così anche i conservatori si muovono con esso. E i moderni veri sono costretti a essere antimodernisti".

"Il romanziere insegna alla gente a cogliere il mondo come una domanda".

"Un romanzo che non scopra un segmento di esistenza finora sconosciuto è immorale. La conoscenza è l'unica moralità del romanzo".

"L'invasione russa del 1968 ha spazzato via la generazione degli anni sessanta, e con essa tutta la cultura moderna che l'ha preceduta. I nostri libri sono chiusi negli stessi sotterranei insieme a quelli di Kafka e dei surrealisti cechi. I vivi trasformati in morti stanno a fianco dei morti fatti morire due volte. Si cerchi di capirlo, una buona volta: non sono soltanto i diritti dell'uomo, la democrazia, la giustizia, ecc., che non esistono più a Praga. È un'intera grande cultura che a Praga oggi si trova "come un foglio di carta in fiamme dove scompare la poesia".

Milan Kundera, 2019 (90 anni)

Quando ho saputo che Fellini aveva deciso di girare America di Kafka, ho avuto la strana impressione di una sorpresa che non era tale: la cosa mi è parsa tanto inattesa quanto logica e necessaria. Infatti, solo Fellini poteva, grazie alla sua interpretazione, svelare in modo brutale l’essenza (sempre trascurata, elusa, non compresa) della grande rivoluzione estetica di Kafka: la liberazione radicale dell’immaginazione che, con la facilità del sogno, trasgredisce tutte le regole della verosimiglianza. L’arte moderna, per me, è la storia di questa immaginazione, che Fellini ha condotto verso cime inaccessibili (e forse verso il suo compimento, il suo compimento orgiastico)".

"Un personaggio nasce da una situazione, una frase od un'immagine in cui vi è potenzialità umana che lo scrittore è certo di scoprire per una prima volta".