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Achille Laugé | Étude de Chrysanthèmes

The son of wealthy farmers, French Neo-Impressionist painter Achille Laugé (1861-1944) was born in Arzens in the Aude region of southern France.
In 1878 his parents sent him to study at a pharmacy in Toulouse, however, against their wishes he enrolled at the school of the Beaux-Arts where he met the artist Bourdelle.



In 1881 Laugé enrolled at the Beaux-Arts in Paris where he came into contact with the artists Alexandre Cabanel (1823-1889), Jean-Paul Laurens (1838-1921) and Aristide Maillol (1861-1944), who became a lifelong friend.

He debuted at the Paris Salon in 1884 with a painting depicting his friend Bourdelle.
Laugé left Paris in 1888 and moved to Cailhau, near Carcassonne where he established many friendships.


By the end of his time in Paris he had begun to adopt the divisionist touch of the Neo-Impressionists under the influence of Georges Seurat (1859-1891), and was an admirer of Camille Pissarro (1830-1903) and Paul Signac (1863-1935).
Sunlight was seminal to Laugé’s paintings and his compositions reflect the harsh sunlight of the south. As with many of his contemporaries painting along similar lines, Henri-Edmond Cross (1856-1910) and Henri Martin (1860-1943) amongst them, Laugé was drawn further south, painting near Collioure on the coast and inland, like many of his contemporaries, Laugé painted ‘en plein air’ using a mobile studio of his own design.

In 1894 he exhibited three paintings at the Salon des Independants, as well as several works in an exhibition that included Pierre Bonnard (1867-1947), Paul Sérusier (1863-1927), Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) and Edouard Vuillard (1868-1940) in Toulouse.



His first one-man show opened in Paris in 1907, followed by others in 1911, 1919, 1923, 1927, 1929 and 1930, held at the likes of Achille Astre, Bernheim Jeune and Georges Petit.
In addition to landscapes, Laugé was a painter of floral still lifes being commissioned to design a tapestry to be produced by Gobelin.
Retrospective exhibitions of his work were held in 1958 at the Musée de Limoux, in 1961 at the Musée des Augustins in Toulouse, in 1966 and 1968 in London, in New York in 1967 and in Paris in 1969.

In 1968 he was represented in an exhibition dedicated to Neo-Impressionism at the Guggenheim Museum in New York and at a further exhibition of Neo-Impressionism at the Musée d’Orsay Paris Le Néo-Impressionisme de Seurat à Paul Klee, March - July 2005. Laugé died at Cailhau on 2nd June 1944.
His works can be found in museums in: Carcassonne; Geneva; Grenoble; Limoux; Montauban; Montpellier; Morlaix; Paris; Musée D’Orsay; Perpignan; Rome and Toulouse.


















Achille Laugé (Arzens, 29 aprile 1861 - Cailhau, 2 giugno 1944) è stato un pittore e litografo Francese post-impressionista.
Achille Laugé nacque in un paesino dell'Aude, in Occitania.
La sua era una famiglia di contadini, che sperava di vederlo diventare un giorno farmacista.

Ma Achille, mentre lavorava come apprendista in una farmacia di Tolosa, frequentò non ufficialmente l'"École supérieure des beaux-arts de Toulouse", dal 1876-1881, dove conobbe Antoine Bourdelle, Henri Martin e Henri Marre.
Nel 1882, resosi autonomo ed avendo compiuto i 21 anni, partì per Parigi.
Iscrittosi all'École nationale supérieure des beaux-arts divenne allievo di Alexandre Cabanel e quindi di Jean-Paul Laurens, sino al 1886.
Nella presigiosa Scuola d'arte parigina Achille ritrovò Bourdelle e Aristide Maillol, con i quali restò in amicizia per tutta la vita. Maillol disse di lui: ... fu Laugé ad insegnarmi come mettere un uomo in piedi.

Poiché sia Laugé che Bourdelle vivevano in ristrettezze, Laugé divise con l'amico la sua mansarda in rue Bonaparte, e sistemò il suo atelier all'interno di quello di Maillol che gli aveva amichevolmente offerto parte del suo spazio di lavoro.
Laugé abitò a Parigi sino al 1888, per tutto il periodo della sua formazione, durante la quale subì l'influenza di artisti affermati, come Georges Seurat, Paul Signac e Camille Pissarro. Infatti, tornato a casa, non applicò le tecniche imparate alla Scuola di belle arti, bensì adottò la divisione dei toni.


Lavorò dapprima a Carcassonne e si preoccupò di stringere delle solide amicizie.
Quindi, nel 1891, prese in moglie una ragazza del luogo, Marie-Agnès Boyer, dalla quale ebbe quattro figli: Pierre nel 1892, Juliette nel 1894, Jeanne nel 1896 e Julien nel 1900 (che morì però a 9 anni).
Nel 1894 Laugé espose tre tele al "Salon des indépendants", ma le critiche apparse nella Revue Méridionale non gli furono favorevoli. Il Journal de Trouville titolò: Carcassonne ha voluto stupire Parigi.
Tuttavia lo stesso anno il giornale La Dépêche espose a Tolosa diversi quadri presentati al Salon fra cui due tele di Laugé, che si trovò in compagnia di pittori come Louis Anquetin, Pierre Bonnard, Maurice Denis, Henri-Gabriel Ibels, Paul René Georges Hermann, Maxime Maufra, Ker-Xavier Roussel, Paul Sérusier, Henri de Toulouse-Lautrec, Félix Vallotton e Édouard Vuillard.

Laugé, peraltro, fu circondato da un gruppo di estimatori piuttosto influenti che lo sostennero, gli procurarono incarichi e comprarono le sue opere: Achille Astre, Jean Alboize, Achille Rouquet, Albert Sarraut, ed il collezionista Maurice Fabre de Gasparets, che fu tra i primi ad acquistare le sue tele.
Dopo la scomparsa di suo padre, Laugé si stabilì nel paese di Cailhau. Scelse, infatti, una vita semplice, e con l'aiuto di un muratore del villaggio, si costruì una modesta casetta («l'Alouette»).
E fu proprio nei dintorni di questa casa, fra i folti cespugli di ginestra, che Achille trovò la sua migliore ispirazione.


Come Claude Monet aveva avuto una barca-atelier, Laugé allestì anche un carretto-atelier che guidava sino ai luoghi che lo ispiravano e col quale poté dipingere en plein air, a volte ad olio, a volte a pastello, prima di riprendere il lavoro all'interno della casa.
Raggiunse così la padronanza della tecnica riscoprendo da solo le leggi del puntinismo, senza peraltro essere mai stato in relazione con i fondatori del neoimpressionismo. Egli semplificò, infatti, la composizione e la tecnica, senza stilizzarle e restando sempre in un atteggiamento di naturalezza.

Nel 1900 inviò al Salon della "Société nationale des beaux-arts" il suo quadro "Devant la fenêtre", composto da due figure e da fiori sullo sfondo di un paesaggio, quello stesso paesaggio che Laugé vedeva dalla finestra del suo atelier parigino. Questa tela fu rifiutata, come anche quella che egli presentò al Salon d'autunno del 1908.
Stanco di questi insuccessi, Laugé decise di lasciare i Salon e di esporre nelle sale dei mercanti d'arte di Parigi, in particolare nella galleria del suo amico Achille Astre, in rue Laffitte, e in quelle di Alvin-Beaumont e di Georges Petit.

Il 1905 portò alcuni decisi cambiamenti nella pittura di Laugé. Il fallimento, o quantomeno lo scarso successo, delle sue tele realizzate con la tecnica che egli impiegava ormai da quasi vent'anni, nonché le sue condizioni economiche assai precarie, lo convinsero ad adottare una pratica meno rigida; utilizzò infatti un impasto più ricco e una pennellata assai più larga, dipingendo così con molta più libertà di espressione.


Nel 1910 cominciò a produrre cartoni per la manifattura dei Gobelins, e se continuò a ritrarre i paesaggi dei dintorni di Cailhau, nel 1916 si spinse sino alla zona di Alet-les-Bains e a quella di Collioure, dove, a partire dal 1926, trascorse tutta l'estate, trovandosi sovente con l'amico Henri Martin.
Durante l'inverno preferì tornare in città, a Tolosa, dove riprese ogni tanto a dipingere con la tecnica puntinista e trasferendo sempre nei suoi paesaggi l'atmosfera delle pitture "en plein air".

Come ci riporta Nicole Tamburini, nel settembre del 1919 Antoine Bourdelle gli scrisse:
«... tu apporti una visione molto personale, molta serena logica e il bel dono dell'unità nell'amore per quell'atmosfera luminosa che regna persino nelle tue ombre».

Nel 1940 Laugé si ritirò a Tolosa. Due anni dopo, il 28 luglio del '42, sua moglie Marie-Agnès morì ed egli le sopravvisse solo altri due anni.
Si spense infatti a Cailhau il 2 giugno del 1944, a 83 anni.

I tratti del suo volto giovanile restano fissati nel busto in gesso modellato dall'amico Antoine Bourdelle nel 1884.
Il busto è conservato nel Museo di belle arti di Carcassonne. | © Wikipedia