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Alfred Sisley | L'approdo impressionista

Quando il giovane Alfred Sisley compì diciotto anni i genitori, come era consuetudine per una famiglia dell'alta borghesia dell'epoca, lo mandarono a studiare a Londra per indirizzarlo alla carriera commerciale.
L'apprendistato commerciale di Sisley durò quattro anni: dal punto di vista paterno questo soggiorno londinese si rivelò un vero e proprio fallimento, in quanto il giovane dimostrò subito di avere poco fiuto per gli affari.
Fu proprio a Londra, tuttavia, che Sisley si avvicinò alla pittura, avendo modo di fruire del ricchissimo patrimonio artistico della National Gallery.



Dell'influenza dei pittori inglesi dei secoli XVIII e XIX, perdurata in maniera lunga e duratura in Sisley, se ne parlerà più approfonditamente nel paragrafo Fonti d'ispirazione.
Sisley tornò in Francia nel 1861 ed i genitori, nonostante l'assenza di precedenti in famiglia, gli concessero di abbandonare il mondo del commercio per dedicarsi all'arte.

La scelta di intraprendere la carriera artistica fu dunque subito assecondata dal padre, nonostante la sua primitiva volontà di fare del figlio un commerciante di beni di lusso, proprio come lui.
Fu allora che Alfred entrò nell'atelier di Charles Gleyre, dove venne iniziato alla pratica del disegno e dove conobbe Renoir, Monet e Frédéric Bazille, giovani con i quali intrecciò un'amicizia alimentata da una stima intensa e vicendevole.


Ma la concezione che Gleyre aveva del paesaggio non convinceva i suoi allievi, essendo così diversa dalla percezione che essi ne avevano.
Così i quattro amici lasciarono lo studio del maestro nel marzo del 1863 per andare a lavorare all'aperto, piantando i loro cavalletti nel bosco di Fontainebleau, a Chailly-en-Bière, a Barbizon od a Marlotte.
Questa prima esperienza di lavoro in gruppo, ripetuta con entusiasmo nel luglio 1865, unì ancora di più i quattro artisti, li stimolò e preannunciò la loro battaglia per la nuova pittura impressionista, lo stesso anno in cui fu aperto il celebre Salon des Refusés.

Sisley, d'altronde, era molto apprezzato dai suoi amici, che ne ammiravano fervorosamente il suo grande senso dell'umorismo, i suoi scherzi, il suo amore per la musica e per le belle donne.
Sisley, infatti, aveva conosciuto nel frattempo Marie-Eugénie Lescouezec, giovane parigina originaria di Toul, con la quale intrecciò una relazione sentimentale nel 1866.
Della loro unione, coronata da Pierre (morto celibe nel 1939) e Jeanne-Adèle (divenuta in seguito Madame Dietsh), ci rimane una rimarchevole testimonianza pittorica in I coniugi Sisley, olio eseguito da Renoir nel 1868, due anni dopo il loro primo incontro.


Tutelato dalle ricchezze familiari Sisley poté godersi fino in fondo il matrimonio appena contratto oltre che dedicarsi alla pittura con grande serenità.
Sistematosi con Marie-Eugénie a Parigi, egli si divideva tra un'intensa attività pittorica e le frequentazioni concesse da una grande città: celebri le riunioni del tutto informali, quasi salottiere, che si tenevano al Café Guerbois sotto il presidio di Édouard Manet, capofila della nuova generazione di pittori, dove artisti e critici d'arte animavano vivaci discussioni ed esploravano nuove soluzioni stilistiche, tecniche e tematiche.

Sisley salì con gioia sulla palpitante giostra parigina, feconda di scambi culturali e fonte di esaltanti emulazioni che Zola descrisse assai bene nel suo romanzo L'Opera, ispirato volutamente alla vita degli impressionisti.
Egli, tuttavia, subì anche il fascino della campagna e effettuò numerosi soggiorni in campagna nei dintorni di Parigi per poter dipingere all'esterno, a contatto con la natura o, come si diceva, en plein air.
Nel 1871, a seguito della guerra franco-prussiana, il padre di Sisley incappò in una serie di affari sbagliati e l'intera famiglia subì un dissesto economico.


Da quel momento la vita di Sisley cambiò: non più sostenuto dalle finanze paterne, egli avrebbe dovuto sostentarsi solo con i proventi dei suoi lavori, cercando naturalmente di ricavarne il più possibile.
Durante il sanguinoso periodo della Comune di Parigi si ritirò con la famiglia a Voisins-Louveciennes, recandosi spesso nel bosco di Marly-le-Roi in compagnia del suo vicino e amico Auguste Renoir.
Tornato a Parigi, ebbe la sgradevole sorpresa di trovare la sua casa saccheggiata e distrutte moltissime tele che vi aveva lasciato: nonostante queste traumatiche esperienze, Sisley era un artista totalmente immerso nella sua vocazione e perciò continuò a lavorare alacremente.

Nel 1874, oltre a suggellare il suo impegno impressionista con la partecipazione alla prima mostra del gruppo, fece un breve viaggio in Inghilterra e realizzò una serie di vedute del Tamigi da una località nei pressi di Hampton.
Tornò in Gran Bretagna nel 1881, sempre per breve tempo, ma non ebbe occasione di dipingere.
Occorrerà attendere il 1897 per vederlo ancora all'opera nella terra della sua famiglia, ma che Sisley non riuscì mai a considerare come la sua autentica patria. | Fonte: © Wikipedia