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Antonio Mancini | Ritratto maschile, 1891


Autore: Mancini, Antonio (1852-1930)
Titolo: Ritratto maschile
Periodo: XIX secolo
Datazione: 1891
Tecnica e materiali: Olio su tela
Dimensioni (altezza x larghezza in centimetri): 100,5 x 60
Luogo di conservazione: Enrico Gallerie d’Arte, Milano, Italia.

Antonio Mancini - pittore italiano (Roma 1852-1930).
Formatosi a Napoli, restò legato al quadro d'impianto seicentesco ed al naturalismo ottocentesco italiano, anche se talune sue sperimentazioni (inserimento di vetro, stoffe e altri materiali sul quadro) confermano come ne avvertisse la crisi.
Tra le opere: Il prevetariello (1870, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte).


Vita

Si formò a Napoli, dove si era trasferito nel 1865, alla scuola di Domenico Morelli.
Molto amico di V. Gemito, ebbe anch'egli una giovinezza povera e difficile.
Fece un viaggio nel 1872 a Venezia, e rimase profondamente colpito dalla pittura veneziana.

Nel 1875 fu a Parigi; poi a Londra dove, apprezzato e aiutato da J. Sargent, eseguì numerosi ritratti; fu ancora a Parigi nel 1877, poi (1879) tornò a Napoli, vittima di una malattia e di una crisi profonda, ed infine (1883) si stabilì a Roma dove ebbe riconoscimenti ufficiali.


Opere

Malgrado i due soggiorni a Parigi, rimase profondamente estraneo alle tendenze più attuali della pittura francese di allora, conservando sempre un forte legame con il naturalismo ottocentesco italiano ed una predilezione per il quadro d'impianto seicentesco.
All'attenta e commossa osservazione della vita popolare, segnata da un destino triste, con il quale il pittore s'identifica e che fu caratteristica delle sue prime opere (oltra al Prevetariello, lo Scugnizzo, L'Aia, Mesdag Museum; Autoritratto, Londra, National Gallery), subentra, nelle opere successive (ritratti di dame, autoritratti, strane figure in fantasiosi travestimenti), una maniera pittorica più agitata e focosa, con vivi sprazzi di luce, colori violenti, spesso deposti sulla tela in grumi e accese colate.
Ulteriori sue ricerche (con l'inserimento di pezzi di vetro, stoffe e altri materiali sul quadro) confermano come egli sentisse la profonda crisi del naturalismo, pur non riuscendo a superarlo. | © Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana