Lo stile pittorico di Dante Gabriel Rossetti inizialmente presentava una maniera spiccatamente preraffaellitica, evidente nelle prime opere, specialmente ne L'infanzia di Maria Vergine ed in Ecce Ancilla Domini; ciò malgrado, l'artista successivamente si discostò dagli ideali dei preraffaelliti, preferendo la raffigurazione di racconti avventurosi ad una pedissequa imitazione della natura.
In questo filone sono ascrivibili tele come Il laboratorio, La canzone delle sette torri, Blue Closet, Hesterna Rosa, Come s'incontrarono, tutte opere dove il Rossetti si lasciò guidare dall'ardore della sua fantasia, intensa e talora aggressiva.
Una decadenza di queste qualità immaginative si ebbe dopo il trapasso della moglie, che lo lasciò nella disperazione.
In questa nuova fase, sancita dall'esecuzione della Beata Beatrix (ultimo ritratto con la Siddal come modella), il Rossetti ebbe a dipingere specialmente ritratti idealizzati di donne a mezzo busto, con pennellate più ricche e sensuali, tratti realistici e discostati dallo stile soffuso dei Preraffaelliti, per le quali si servì principalmente di Jane Morris (moglie di William Morris e amante di Rossetti per un certo periodo) Fanny Cornforth (sua ultima amante nonché domestica) come modelle, in sostituzione della moglie defunta: quadri come Monna Vanna, Madonna Pomona, Venere Verticordia, La Ghirlandata, Persefone, Pia de' Tolomei, Elena di Troia, L'amata sono brillanti esempi di questa sua fase artistica.
Altre modelle del secondo periodo di Rossetti furono Alexa Wilding, Ellen Smith, Amy Graham, Marie Ford ed altre, tutte fisicamente simili a Elizabeth, in quanto incarnanti come lei un preciso modello di donna secondo l'estetica preraffaellita, in particolare Fanny ed Alexa avevano come lei una folta chioma rossa.
Nonostante le difficoltà che Rossetti ebbe nell'uso dei colori a olio (preferendo l'acquerello), che non riuscì mai a padroneggiare, la sua produzione artistica conobbe comunque una favorevolissima ricezione, manifestandosi con forme che guadagnano in qualità poetica ciò che perdono di deficienze tecniche.
Basandosi sui modi stilistici seguiti dagli alluminatori medievali, che riuscivano a distribuire il colore in una maniera piatta ma intensa, Rossetti riuscì a manifestare con chiarezza il proprio sentimento, specialmente nelle opere di piccole dimensioni.
Secondo Mario Praz:
«[Rossetti] riuscì mirabilmente a esprimersi, più che nei grandi, nei quadri di piccole dimensioni eseguiti ad acquerello o a colori opacati col bianco; e con questa tecnica appunto dipinse molte delle sue cose migliori» - Praz; Popham.
Del Rossetti esiste un numero cospicuo di opere, che in gran parte sono proprietà di musei inglesi: l'artista, infatti, è rappresentato con esemplari cospicui nella Tate Gallery a Londra, all'Ashmolean Museum di Oxford, nel museo Fitzwilliam di Cambridge, nella Walker Art Gallery di Liverpool e nelle gallerie di Birmingham e Manchester.