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Arthur Elsley | I'se biggest! 1892

The "I'se Biggest!", which was exhibited at the Royal Academy in 1892, won Arthur John Elsley’s considerable public acclaim, a small girl standing on tip-toe atop a thick book, comparing her height with that of a large St. Bernard Dog.
Later the painting had to be re-engraved to satisfy public demand.
Elsley continued to paint these good-natured dogs throughout his career, they appear in more than thirty of his paintings.


"I'se Biggest!", esposto alla Royal Academy nel 1892, procurò ad Arthur John Elsley un notevole successo di pubblico: una bambina in punta di piedi su un grosso libro, che paragona la sua altezza a quella di un grosso cane San Bernardo.

In seguito, il dipinto dovette essere nuovamente inciso per soddisfare la grande richiesta del pubblico.
Elsley continuò a dipingere questi cani bonari per tutta la sua carriera, che compaiono in più di trenta dei suoi dipinti.


Arthur John Elsley (20 novembre 1860 - 19 febbraio 1952) è stato un pittore Britannico del tardo periodo Vittoriano ed Edoardiano.
Arthur John Elsley nacque a Londra, quinto di sei figli, da John Elsley, cocchiere di professione ed artista per diletto, e da Emily Freer.


Da fanciullo cominciò con il prendere passione a ritrarre gli animali visti durante le frequenti visite allo zoo e le gite in campagna compiute sovente in bicicletta e all'età di quattordici anni i genitori lo iscrissero alla South Kensington School of Art (poi al Royal College of Art); durante questi anni la sua crescente bravura verrà ostacolata da una forma di morbillo che gli minerà la vista costringendolo ad una precoce progressiva miopia.


Nel 1878 espose alla Royal Academy il suo primo dipinto intitolato "A Portrait of an old Pony" e nel 1882, terminato il ciclo di studi accademici, scelse di accettare incarichi da privati e dipingere su commissione ritraendo principalmente cavalli, cani e bambini, dipingendo spesso per la famiglia Benett-Stanford di Preston Manor in Brighton, dove sono ancora tutt'oggi conservati parte dei suoi dipinti.
E' del 1882 il dipinto I'se bigger quello che probabilmente gli darà al celebrità poichè divenne subito talemente celebre da richiedere si essere dipinto una seconda volta in un'ulteriore copia.


Amico di molti pittori celebri del periodo vittoriano Elsley, a partire dal 1889, si trasferirà nello studio di Frederick Morgan, anch'egli già affermato pittore di soggetti e scene idilliche legate all'infanzia, ma non abile nel ritrarre gli animali, cosa in cui il nostro, invece, eccelleva; tra di loro nacque un sodalizio che durerà per anni e darà risultati eccellenti da un punto di vista artistico.


Spesso nei suoi ritratti, che diverranno col tempo scene sempre più composite e complesse, ritroviamo la moglie Emm (Emily) sposata nel 1893 e la figlia Marjorie: sul finire del XIX secolo, l'incrinarsi dell'amicizia con Morgan indusse infatti Elsley ad aprirsi uno studio in proprio in cui lavorare; frattanto, la sua vista peggiorerà, sempre meno lascerà il proprio luogo di lavoro ed i suoi dipinti saranno spesso il risultato di schizzi tratti da più sedute o fatti dopo gite all'aperto.


Va comunque detto che tra il 1878-1827, periodo che rappresenta il culmine della sua carriera, Arthur John Elsley esporrà alla Royal Academy un totale di ben 52 dipinti, ma grandi furono anche le soddisfazioni che trasse dal vedere impiegate le propri immagini nei calendari di Thomas D. Murphy Co., dalla ditta di saponi Ivy Soap, da quella di filati Brook's Sewing Cottons, da quella di dolciumi Peek Freans biscuits and cakes e dal Bibby’s Quarterly, periodico di 'country and home life'.


Durante la prima guerra mondiale egli verrà persino assunto da una fabbrica di munizioni per la quale quello della miopia più che un difetto era quasi un pregio e con il 1930 abbandonerà a poco a poco la pittura per continuare a dedicarsi ad altri lavori manuali che da sempre lo dilettavano, il giardinaggio ed i lavori artigianali con il legno.


Arthur Elsley si spegnerà all'età di 92 anni nella sua dimora di Turnbridge Wells dopo una lunga vita costellata di successi e dall'appagamento derivato dall'aver infuso festosità e dolcezza in tutti coloro che hanno avuto il piacere di osservare le sue opere d'arte e credo che con il passare del tempo i suoi dipinti, divenuti icone per eccellenza dell'infanzia nel periodo edoardiano, mantengano tutt'oggi il loro carisma e la loro pregevolezza quali espressione di giocondità profonda.