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Marc Chagall | Le vetrate

Uno dei maggiori contributi di Chagall all'arte è stato il suo lavoro con le vetrate.
Questo mezzo gli ha permesso di esprimere ulteriormente il suo desiderio di creare colori intensi e freschi e ha avuto il vantaggio aggiuntivo della luce naturale e della rifrazione che interagiscono e cambiano costantemente: tutto, dalla posizione in cui si trova lo spettatore al tempo esterno, altera l'effetto visivo (sebbene questo non è il caso delle sue finestre Hadassah).
Fu solo nel 1956, quando aveva quasi 70 anni, che disegnò le finestre per la chiesa di Assy, il suo primo grande progetto.
Famose in tutto il mondo, le magnifiche fiabesche vetrate policrome, della misura di metri 4 per 2,8 circa, sono state realizzate dal grande artista in due anni di lavoro, tra il 1960-1961.
La prima vetrata fu montata nel 1967, mentre le ultime vennero installate nel 1985, lo stesso anno in cui Chagall morì all'età di 98 anni. Si trovano nella sinagoga del centro medico universitario Hadassah di Gerusalemme e nell'atrio aperto al pubblico del Palazzo delle Nazioni Unite ONU a New York, NY, Stati Uniti d'America.



Ogni vetrata, dominata da un colore diverso, è un microcosmo del caratteristico e fantastico mondo di Chagall, dove, tra realtà e immaginazione, egli rappresenta il suo profondo senso di identificazione con la storia e la cultura del popolo ebraico e, ispirato dalle sacre scritture, ritrae, tra simboli e fantasiose figure di fiori ed animali, i dodici figli di Giacobbe e le dodici tribù di Israele.
Lo speciale processo di applicazione del colore utilizzato dall'artista, ha permesso l'utilizzo di tre colori differenti in ogni lastra senza richiedere la separazione in piombo.
Intorno alla fine degli anni '50 Chagall comincia a produrre arazzi e soprattutto vetrate: le prime sono quelle del battistero per la chiesa di Notre-Dame-de-Toute-Grace ad Assy, poi quelle per la cattedrale di Metz.
Nel 1957 si reca nuovamente in Israele, dove nel 1960 crea una vetrata per la sinagoga dell'ospedale Hadassah Ein Kerem.
Altre stupende vetrate sono realizzate, tra il 1958-1968, per la cattedrale di Reims, e nel 1964 l'artista ne dona una all'ONU con tema pacifista, in memoria di Dag Hammarskjöld.
Nuove opere su vetro vedono la luce per la Cappella dei Cordiglieri a Sarrebourg (1975), per la chiesa di S. Stefano a Magonza (1978) ed infine per la Chapelle du Saillant a Voutezac, nel Corrèze, nel 1982.
Nel 1963 aveva ottenuto dal ministro Malraux la commissione per decorare il soffitto dell'Opéra di Parigi, che ornò con figure allegoriche di opere celebri; ritornerà poi ad allestimenti teatrali, con la messa in scena del Flauto magico nel 1965; poi nel 1966 progetta un affresco per il nuovo parlamento israeliano, mentre per l'università Knesseth realizza una serie di arazzi, tutti a sfondo biblico, con l'aiuto della celebre Manifattura dei Gobelins.
Nello stesso anno per l'editore Amiel pubblica L'Esodo, una serie di 24 litografie a colori, ed intensifica l'attività grafica.


Durante la guerra dei sei giorni l'ospedale Hadassah Ein Kerem viene bombardato e le vetrate di Chagall rischiano di essere distrutte: solo una viene danneggiata, mentre le altre vengono messe in salvo.
In seguito a questo episodio, Chagall scrive una lettera in cui afferma di essere preoccupato non per i suoi lavori, bensì per la salvezza di Israele, vista la sua origine ebraica.
Nel 1972 esegue, per il comune di Chicago, un mosaico dedicato alle Quattro stagioni.
Dopo tanti anni, invitato dal governo sovietico, nel 1973 torna anche in Russia, dove sarà accolto trionfalmente a Mosca ed a Leningrado: qui ritrova, dopo cinquant'anni, una delle sorelle, ma si rifiuta di tornare nella nativa Vitebsk.
Nello stesso anno -e nel giorno del suo compleanno- s'inaugura, a Cimiez vicino a Nizza, il Museo nazionale messaggio biblico di Marc Chagall che riunisce le sue opere sulla Bibbia: si tratta di diciassette dipinti dedicati alla Genesi, all'Esodo e al Cantico dei Cantici e degli schizzi relativi agli stessi dipinti, donati allo Stato francese da Chagall e Vavà tra il 1966 e il 1972.
Viaggia poi in Italia: nel 1976 un suo Autoritratto entra nella collezione degli Uffizi, e due anni dopo Palazzo Pitti gli dedica una mostra.
Nel 1977 il Presidente Valéry Giscard d'Estaing lo nomina Cavaliere di Gran Croce della Legion d'onore, e una nuova imponente mostra personale s'inaugura al Louvre nell'ottobre del 1977.





































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