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Vincent Van Gogh | Colors quotes

"There is no blue without yellow and without orange".
"Non c'è blu senza il giallo e senza l'arancione".

"The painter of the future will be a colorist in a way no one has been before".
"Il pittore del futuro userà il colore in una maniera che non ha precedenti".

"Suffice it to say that black and white are also colors… for their simultaneous contrast is as striking as that of green and red, for instance".
"Basti dire che anche il bianco e il nero sono colori... perché il loro contrasto simultaneo è sorprendente come quello del verde e del rosso, per esempio".


"I often think that the night is more alive and more richly colored than the day".
"Io penso spesso che la notte sia più viva e più riccamente colorata del giorno".

"I am crazy about two colors: carmine and cobalt. Cobalt is a divine color and there is nothing so beautiful for creating atmosphere. Carmine is as warm and lively as wine… the same with emerald green".
"Impazzisco per due colori; il carminio e il cobalto. Il cobalto è un colore divino e non c’è nulla di più bello per creare atmosfera. Il Carmine è caldo e vivace come il vino ... lo stesso con il verde smeraldo".

"Color in a picture is like enthusiasm in life".
"Il colore in un quadro è come l'entusiasmo nella vita".

"The Mediterranean has the color of mackerel, changeable I mean. You don’t always know if it is green or violet, you can’t even say it’s blue, because the next moment the changing reflection has taken on a tint of rose or gray".
"Il Mediterraneo ha un colore come quello degli sgombri, vale a dire è cangiante, non si sa bene se è verde o viola, non si sa sempre se c’è del blu, perché a seconda del riflesso cangiante prende una tinta rosa o grigia".


"How lovely yellow is! It stands for the sun".
"Quanto è bello il giallo! Rappresenta il sole".

"Ci sono colori che si fanno risplendere, che fanno coppia, si completano come marito e moglie".
"There are colours that make each other shine, that make a couple, complete each other like man and wife".

"Le leggi dei colori sono inesprimibilmente belle, proprio perché non sono dovute al caso".

Vincent Van Gogh: Lettera da Arles al fratello Theo, il 18 Agosto 1888.

.. "Perché invece di cercare di rendere esattamente ciò che ho davanti agli occhi, mi servo del colore in modo piu` arbitrario per esprimermi con intensità. Comunque lasciamo stare la teoria, voglio darti un esempio di cio` che intendo dire. Vorrei fare il ritratto di un amico artista, che sogna i grandi sogni, che lavora come l’usignolo canta, perché e` questa la sua natura. Quest’uomo dovrebbe essere biondo. E vorrei mettere nel quadro la stima e l’amore che ho per lui. Lo ritrarrei dunque cosı` come e`, piu` fedelmente possibile, per cominciare. Ma il quadro non sarebbe terminato cosı`. Per finirlo faro` il colorista arbitrario. Esagererò il biondo dei capelli, arrivando ai toni arancione, ai gialli cromo, al limone pallido.
Dietro la testa, invece di dipingere il muro banale del misero appartamento, dipingero` l’infinito, faro` uno sfondo semplice del blu piu` ricco, piu` intenso che riusciro` ad ottenere; da questa semplice combinazione, la testa bionda, illuminata su questo sfondo blu sontuoso, rende un effetto misterioso come di stella nell’azzurro profondo. Nel ritratto del contadino mi sono regolato con lo stesso sistema. Tuttavia senza pretendere in questo caso di evocare lo splendore misterioso di una pallida stella dell’infinito.
Ma immaginando l’uomo terribile che dovevo fare in mezzo al forno della mietitura, in pieno mezzogiorno. Da cio` gli arancioni sfolgoranti come ferro arroventato, da cio` i toni di oro vecchio luminoso nelle ombre.
In natura il nero assoluto non esiste realmente. Ma, come il bianco, e` presente in quasi tutti i colori e va a creare la varieta` infinita dei grigi – diversi per tonalità e forza. Cosicche´ in natura, in effetti, non si vedono che quella tonalita` e quelle sfumature. Ci sono solo tre colori fondamentali – rosso, giallo e blu; i colori «composti» sono l’arancione, il verde ed il viola.


Ma con l’aggiunta del nero e del bianco si ottiene l’infinita varieta` dei grigi – rosso grigio, giallo grigio, blu grigio, verde grigio, arancione grigio, viola grigio.
E` impossibile dire, ad esempio, quanti siano i grigio-verde; ce n’e` una varieta` infinita. Ma l’intera chimica dei colori e` piu` complessa di quelle poche semplici regole. E l’averne una visione chiara vale di piu` che avere settanta colori diversi – perche´ con quei tre semplici colori ed il bianco ed il nero si possono creare piu` di settanta tonalita` e varieta`. Colorista e` l’uomo che sa subito come analizzare un colore quando lo vede in natura e dice, ad esempio: «Quel grigio-verde e` giallo, piu` nero e blu», ecc.
In altre parole, l’uomo che sa trovare i grigi della natura sulla sua tavolozza. Per poter prendere appunti dalla natura o per poter fare dei piccoli schizzi e` assolutamente necessario possedere un senso estremamente sviluppato del contorno, che serve pure per poter piu` tardi intensificare l’effetto del disegno. Penso che questo non lo si acquisti senza sforzo, ma soprattutto con l’osservazione e particolarmente mediante duro lavoro e ricerca; ed e` anche necessario un particolare studio dell’anatomia e della prospettiva.
Il bosco sta diventando proprio autunnale – vi sono effetti di colore che trovo molto raramente nei dipinti olandesi.
Ieri verso sera stavo dipingendo nel bosco un terreno piuttosto in pendenza coperto da foglie di betulla secche ed ammuffite. Il terreno era di un marrone rossastro chiaro e scuro, reso ancor piu` tale dalle ombre degli alberi che vi gettavano sopra delle strisce scure che a volte venivano quasi cancellate.
Il problema, che io trovavo molto difficile, stava nell’ottenere la profondita` del colore, l’enorme forza e solidita` di quel terreno – e mentre dipingevo mi accorsi per la prima volta di quanta luce ci fosse ancora in quel crepuscolo – e di mantenere quella luce ed al tempo stesso la luminosita` e la profondita` di quel colore denso. Perche´ non puoi immaginarti un tappeto piu` meraviglioso di quel marrone rossastro profondo nel bagliore del sole di una sera d’autunno, schermato dagli alberi.
Da quel terreno si levano giovani betulle che da un lato sono colpite dalla luce e sono di un verde brillante in quel punto; nel lato in ombra quei tronchi sono di un verde nerastro caldo e profondo. Dietro quegli alberelli, dietro quel terreno marrone rossastro c’e` un cielo di un grigio-azzurro delicatissimo, caldo, quasi per nulla azzurro, tutto splendente – e di contro al tutto un bordo, una nebbiolina di verde e una trama di piccoli steli e di foglie giallastre.
Alcune figure di raccoglitori di legna si aggirano come masse scure di ombre misteriose.

La bianca cuffia di una donna che si curva a raccogliere un ramo secco spicca improvvisamente contro il marrone rossastro profondo del terreno. Una gonna e` colpita dalla luce – appare un’ombra – la scura immagine di un uomo si staglia sopra il sottobosco. Una cuffia bianca, un berretto, una spalla, un busto di donna si modellano di contro al cielo. Quelle figure sono grandi e piene di poesia – nella penombra di quella profonda tonalità d’ombra paiono enormi terracotte che si stiano modellando in uno studio.
Ti descrivo la natura; fino a che punto io abbia reso l’effetto nel mio schizzo, io stesso non so; ma so di essere rimasto colpito dall’armonia di verde, rosso, giallo, nero, azzurro, marrone e grigio. Era molto simile a un De Groux, un effetto simile al suo schizzo Le de´part du conscrit, ad esempio, che era una volta al Palazzo Ducale.
E` stato difficile a dipingersi. Per il terreno ho usato un tubo e mezzo, della misura grande, di bianco – eppure il terreno era molto scuro – ancor piu` rosso, giallo, ocra marrone, nero, terra di Siena, bistro – e il risultato e` un marrone rossastro, ma un colore che varia dal bistro al rosso vino profondo e perfino a un pallido colore biondo-rosato.

E poi c’e` anche il muschio sul terreno, e il bordo di erba nuova, che viene colpito dalla luce e brilla ed e` molto difficile da rendere. Ecco che infine hai uno schizzo che ritengo abbia un significato e che esprime qualcosa, qualunque cosa possano dirne. Mentre lo dipingevo mi dicevo: non devo andarmene prima che ci sia in esso qualcosa di una serata d’autunno, qualcosa di misterioso, qualcosa di serio. Ma dato che questo effetto non dura, dovevo dipingere in fretta. Le figure entrarono in un attimo con alcune pennellate forti di un pennello sicuro. Mi ha colpito con quanta solidità quei piccoli tronchi fossero radicati al suolo. Iniziai a dipingerli col pennello, ma dato che la superficie era gia` tanto appiccicosa, le pennellate vi si perdevano – cosı` le radici e i tronchi li strizzai fuori dal tubetto e li modellai un poco col pennello.
Sı` – ora se ne stanno lı`, sorgono dal suolo, profondamente radicati in esso. In un certo senso sono lieto di non aver imparato a dipingere, perche´ in tal caso potrei aver imparato a trascurare un effetto come questo. Ora io dico, no, questo e` proprio quanto voglio – se e` impossibile, e` impossibile; cerchero` di farlo, benche´ non sappia come si dovrebbe fare. Io stesso non so come lo dipingo.
Mi siedo con una tavola bianca di fronte al luogo che mi colpisce, guardo quel che mi sta dinanzi, mi dico: «Questa tavola vuota deve diventare qualcosa » – torno insoddisfatto – la metto via e quando mi sono riposato un po’, vado a guardarla con una specie di timore. Allora sono ancora insoddisfatto, perche´ ho ancora troppo chiara in mente quella scena magnifica per poter essere soddisfatto di quello che ne ho tirato fuori
Ma trovo che nel mio lavoro c’e` in fondo un’eco di quello che mi ha colpito.
Vedo che la natura mi ha detto qualcosa, mi ha rivolto la parola e che io l’ho trascritta in stenografia. Nella mia stenografia ci sono forse parole che non si possono decifrare, forse ci sono errori o vuoti; ma in essa c’e` qualcosa di quanto mi ha detto quel bosco o quella spiaggia o quella figura, e non si tratta del linguaggio addomesticato o convenzionale derivato dalla maniera che e` oggetto di studio o da un metodo piuttosto che dalla natura stessa. Ti accludo un altro piccolo schizzo che ho fatto sulle dune.


Ci sono dei piccoli cespugli le cui foglie sono bianche da un lato e verde scuro dall’altro, e stormiscono e luccicano di continuo. Sullo sfondo, alberi scuri. Vedi che sono immerso con ogni mia forza nel dipingere; sono preso dal colore – finora mi sono trattenuto e non ne sono dispiaciuto. Se non avessi disegnato tanto, non sarei in grado di afferrare il senso e di rendere una figura che ha l’aspetto di una terracotta non finita. Ma ora mi sento in mare aperto - la pittura va continuata con tutte le forze che posso dedicarle.
Sono estremamente contento pero` che tu abbia notato una combinazione, sia che tu lo abbia fatto per percezione diretta che indiretta. Inoltre, uno degli studi ti e` sembrato una variazione sul tema del marrone-grigio: ebbene, era proprio cosı`, pero` tutti e tre gli studi delle patate sono cosı`, con questa differenza, che l’uno e` uno studio in terra di Siena, l’altro in terra di Siena bruciata, e il terzo in ocra gialla e rossa.
Quest’ultimo – che e` il piu` grande – e a parer mio il migliore – malgrado lo sfondo opaco nero, che ho lasciato appositamente opaco perche´ anche gli ocra sono per loro natura colori non trasparenti. Quanto a quello studio, il piu` grande di quelli di patate, e` realizzato variando, spezzando quegli ocra non trasparenti con un blu che e` trasparente.
Dato che ocra rossa piu` ocra gialla da` arancione, la loro unione col blu e` piu` neutra, e contro quel colore smorzato [le patate] diventano o piu` rosse o piu` gialle. La luce piu` forte dell’intero quadro e` semplicemente dell’ocra gialla pura.
Il motivo per cui questo giallo smorto spicca tanto e` che e` messo in mezzo a un’ampia zona di un colore che, se fosse neutro, direi violetto; perche´ ocra rossa piu` blu da` dei toni violetti. Ebbene, anche i nidi sono stati dipinti appositamente su uno sfondo nero, perche´ volevo si capisse chiaramente che questi oggetti non venivano dipinti nel loro ambiente naturale, ma su uno sfondo convenzionale.

Dimmi – hai notato che quei miei studi con lo sfondo nero hanno la luce piu` chiara in una gamma cromatica bassa??? Quando impiego cosı` una gamma cromatica piu` bassa di quella della natura, riesco a mantenere ugualmente l’armonia delle tonalita` perche´ scurisco non soltanto le ombre ma anche, e in egual misura, le luci. Quei miei studi li ho dipinti per fare una sorta di ginnastica, per salire e scendere di tono – non dimenticare che ho dipinto il muschio bianco e grigio con un colore che era letteralmente fango, mentre nel quadro sembra luminoso.
[…] Queste cose che riguardano i colori complementari, i contrasti simultanei, e il neutralizzare i colori complementari, sono il primo e piu` importante problema; il secondo e` l’influsso reciproco di due colori gemelli, per esempio del carminio sul vermiglio, di un viola rosato su un viola azzurrastro. Il terzo problema e` quello di un azzurro chiaro contro lo stesso azzurro, ma scuro, del rosa contro il rosso-marrone, del giallo limone contro il giallo chamois e cosı` via.

Bisogna fare sempre uso intelligentemente dei bellissimi toni che i colori creano di loro propria iniziativa quando li si spezza sulla tavolozza, ti ripeto – bisogna iniziare dalla propria tavolozza, dalla conoscenza che si ha dell’armonia dei colori, il che e` ben altra cosa del seguire servilmente e meccanicamente la natura.
Eccoti un altro esempio: supponiamo che io dipinga un paesaggio autunnale, degli alberi con delle foglie gialle. Va bene – una volta che io l’abbia concepito come una sinfonia di giallo, che importa se il giallo e` lo stesso di quelle foglie o meno? E` cosa di ben poca importanza. Molto, tutto direi, dipende dalla mia capacita` di percepire le infinite varianti della tonalita` di una stessa famiglia di colori".

Vincent Van Gogh: To Theo van Gogh.
From Arles, on August 18, 1888

.. "Because instead of trying to render exactly what I have before my eyes, I use colour more arbitrarily in order to express myself forcefully. Well, let’s let that lie as far as theory goes, but I’m going to give you an example of what I mean.
I'd like to do the portrait of an artist friend who dreams great dreams, who works as the nightingale sings, because that’s his nature.
This man will be blond. I’d like to put in the painting my appreciation, my love that I have for him.
I'll paint him, then, just as he is, as faithfully as I can - to begin with.
But the painting isn’t finished like that. To finish it, I’m now going to be an arbitrary colourist.
I exaggerate the blond of the hair, I come to orange tones, chromes, pale lemon. Behind the head - instead of painting the dull wall of the mean room, I paint the infinite.

I make a simple background of the richest, most intense blue that I can prepare, and with this simple combination, the brightly lit blond head, against this rich blue background achieves a mysterious effect, like a star in the deep azure.
Similarly, I’ve proceeded in this way in the peasant’s portrait.
However, without wishing to evoke the mysterious brilliance of a pale star in the infinite blue in this case.
But imagining the terrific man I had to do, in the very furnace of harvest time, deep in the south. Hence the oranges, blazing like red-hot iron, hence the old gold tones, glowing in the darkness.


Ah, my dear brother - and the good folk will see only caricature in this exaggeration. But what does that do to us, we’ve read La terre and Germinal, and if we paint a peasant we’d like to show that this reading has in some way become part of us.
I don’t know if I’ll be able to paint the postman as I feel him; as a revolutionary this man is like père Tanguy, he’s probably considered a good republican because he heartily detests the republic we currently enjoy, and because, in short, he’s a little dubious and a little disillusioned with the republican idea itself. But one day I saw him singing the Marseillaise - and I thought I was seeing ’89, not next year, but the one 99 years ago. It was something out of Delacroix, out of Daumier, out of the old Dutch painting entirely.
Unfortunately, it’s impossible to get that in a pose, and yet you need an intelligent model to be able to do the painting.
I must tell you now that materially speaking, these days are extremely hard.
Whatever I do, living is pretty expensive here, more or less like Paris, where, while spending 5 or 6 francs a day, you don’t have much.
If I have models, then I suffer considerably as a result. Doesn’t matter. And so I’ll go on.
So I assure you that if by chance you sometimes sent me a little more money, that would benefit the paintings, but not me. Myself, I only have the choice between being a good painter or a bad one. I choose the former. But the things needed for painting are like those of a ruinous mistress; you can do nothing without money, and you never have enough of it.
And so painting should be done at society’s expense, and the artist shouldn’t be overburdened by it.
But there you are, we should keep quiet once again, because nobody is forcing us to work, indifference towards painting being, inevitably, fairly general, fairly eternal.

Fortunately my stomach has recovered to such an extent that I lived for 3 weeks of the month on ship’s biscuits with milk, eggs.
It’s the good heat that gives me strength, and I definitely wasn’t wrong to go to the south now instead of waiting until the damage was irreparable. Yes, I’m as well now as other men, which I have only been briefly - in Nuenen, for example - and that’s not disagreeable.
By 'other men' I mean a bit like the road-menders on strike, père Tanguy, père Millet, the peasants. If you’re well, you should be able to live on a piece of bread, while working the whole day long, and still having the strength to smoke and to drink your glass; you need that in these conditions.And still to feel the stars and the infinite, clearly, up there. Then life is almost magical, after all. Ah, those who don’t believe in the sun down here are truly blasphemous.
Unfortunately, along with the sun, dear God, for 3 quarters of the time there’s the devil of a mistral.
Saturday’s post has gone by, damn it, and I didn’t doubt but that I would receive your letter, but you can see that I’m not getting upset about it. Handshake".