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"Timor di me?" | La poesia di Pasolini per la Callas

Nell'estate del 1970, Pier Paolo Pasolini (Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano, 1922-1975) compose dieci poesie pubblicate nella raccolta Transumanar e organizzar, silloge poetica del 1971, in cui Maria Callas (1923-1977) non veniva mai nominata, nonostante lei fosse, in Verba, «la ragazza ancora orgogliosa di essere di città e piena della morale antica».

Pier Paolo Pasolini e Maria Callas sul set del film "Medea"

Invece, in L'anello è svelato l'equivoco sul loro rapporto, e l'anello donatole dal regista è la «gemma che disposa!/ Consapevoli della sua provenienza e della sua meta/ le Petalis si tenevano dentro/ quel loro sapere, tragico, perché in ogni affetto/ ritorna il senso che ha per noi la nostra intera vita».
Ancora, in Timor di me?, il cui titolo si ispira all’aria di Leonora della scena I del IV atto del Trovatore, Pasolini si riferisce alla sua paura di fronte ad una richiesta d’amore: «Per me c’è un vuoto nel cosmo/ un vuoto nel cosmo/ e da là tu canti».

Quando la notte del 2 novembre del 1975 all’Idroscalo di Ostia Pier Paolo Pasolini viene massacrato, Maria Callas lo piangerà molto, e non gli sopravvivrà a lungo.
Solo due anni dopo, verrà trovata morta nella sua casa di Parigi.
Il suo cuore è "scoppiato" e anche lei, a 53 anni, lascia questo mondo alla stessa età del suo ultimo impossibile amore. | Fonte: © Traccani

Pier Paolo Pasolini

Oh, un terribile timore;La lietezza esplode
Contro quei vetri al buio
Ma tale lietezza, che ti fa cantare in voce
È un ritorno dalla morte: e chi può mai ridere -
Dietro, sotto il riquadro del cielo annerito
Riapparizione ctonia!

Maria Callas sul set del film "Medea"

Non scherzo: ché tu hai esperienza
Di un luogo che non ho mai esplorato,
UN VUOTO NEL COSMO
È vero che la mia terra è piccola
Ma ho sempre affabulato sui luoghi inesplorati
Con una certa lietezza, quasicché non fosse vero

Maria Callas canta Leonora nel "Trovatore"

Ma tu ci sei, qui, in voce
La luna è risorta;
le acque scorrono;
il mondo non sa di essere nuovo e la sua nuova giornata
finisce contro gli alti cornicioni e il nero del cielo
Chi c'è, in quel VUOTO DEL COSMO,
che tu porti nei tuoi desideri e conosci?


C'è il padre, sì, lui!
Tu credi che io lo conosca? Oh, come ti sbagli;
come ingenuamente dai per certo ciò che non lo è affatto;
fondi tutto il discorso, ripreso qui, cantando,
su questa presunzione che per te è umile
e non sai invece quanto sia superba
essa porta in sé i segni della volontà mortale della maggioranza -
L'occhio ilare di me mai disceso agli Inferi,
ombra infernale vagolante
nasconde

E tu ci caschi
Tu conosci di ciò che è realtà solo quell'Uomo Adulto
Ossia ciò che si deve conoscere;
lei, la Donna Adulta, stia all'Inferno
o nell'Ombra che precede la vita
e di là operi pure i suoi malefizi, i suoi incantesimi;


odiala, odiala, odiala;
e se tu canti e nessuno ti sente, sorridi
semplicemente perché, per ora, intanto, sei vittoriosa -
in voce come una giovane figlia avida
che però ha sperimentato dolcezza;
Parigi calca dietro alle tue spalle un cielo basso
Con la trama dei rami neri; ormai classici;
questa è la storia -
Tu sorridi al Padre -


Quella persona di cui non ho alcuna informazione,
che ho frequentato in un sogno che evidentemente non ricordo -
strano, è da quel mostro di autorità
che proviene anche la dolcezza
se non altro come rassegnazione e breve vittoria;
accidenti, come l'ho ignorato; così ignorato da non saperne niente -
cosa fare?

Maria Callas nel ruolo di Rosina ne "Il Barbieri di Siviglia" di Rossini, al Teatro alla Scala di Milano, 1956

Tu doni, spargi doni, hai bisogno di donare,
ma il tuo dono te l'ha dato Lui, come tutto;
ed è Nulla il dono di Nessuno;
io fingo di ricevere;

ti ringrazio, sinceramente grato;
Ma il debole sorriso sfuggente
non è di timidezza
è lo sgomento, più terribile, ben più terribile
di avere un corpo separato, nei regni dell'essere - se è una colpa
se non è che un incidente:
ma al posto dell'Altro
per me c'è un vuoto nel cosmo
un vuoto nel cosmo
e da là tu canti.