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Johann Wolfgang Goethe racconta Tiziano

Johann Wolfgang Goethe (Scrittore, poeta e drammaturgo Tedesco, 1749-1832) fece due viaggi in Italia tra il 1786-1788.
Mai la visita di un turista colto fu tanto determinante nella creazione di un’immagine dell’Italia, soprattutto da quando egli raccolse i suoi ricordi nel famosissimo "Italienische Reise", o "Viaggio in Italia" (1813-1817).

A Roma, di fronte alla grande pala della Madonna col Bambino e Santi, 1533-1535 scriveva:

"Più incantato ancora rimasi di fronte ad un quadro di Tiziano.
Esso supera in splendore quanti ne ho finora veduti. Se ciò dipenda dalla mia più affinata sensibilità, o se davvero esso sia il più bello, non saprei dire di certo".

Tiziano Vecellio | Pala della Madonna col Bambino e Santi, (1533-1535) | Chiesa di S. Niccolò della Lattuga in Campo dei Frari al Lido di Venezia

"Un'immensa pianeta, tutta rigida di ricami o meglio di ornamenti dorati a sbalzo, avvolge un'imponente figura di vescovo.
Col massiccio pastorale nella mano sinistra egli mira estatico il cielo, mentre con la destra regge un libro dal quale sembra essergli testé giunto un segno divino.
Dietro di lui una bella giovane, con un ramo di palma in mano, getta sul libro aperto uno sguardo di amabile attenzione.
Sulla destra un vecchio dall'aria pensosa, vicino al libro, non sembra prestargli alcun interesse; tiene in mano una chiave, nell'atteggiamento di chi confida di trovare l'accesso da solo.
Dirimpetto a questo gruppo un'armoniosa figura di adolescente, incatenato e trafitto da frecce, guarda innanzi in atto umilmente sommesso; nel mezzo, due frati recanti una croce e un giglio si volgono devotamente verso i celesti personaggi. Dischiusa è infatti la sommità della parete semicircolare che fa da sfondo all'intero gruppo, e lassù, in gloria suprema, una Madre partecipe si china verso il basso.
In grembo a lei, il vispo e allegro Bambino protende con ilare gesto una ghirlanda; si direbbe anzi che voglia gettarla giù. Sui due lati si librano angeli con una scorta di ghirlande. Più in alto di tutti, infine, sovrastando un triplice cerchio luminoso, domina la divina colomba, punto centrale e chiave di volta insieme.
Viene spontaneo pensare: a fondamento di tale visione dev'esserci qualcosa di sacro, di tramandato da tempi antichi, per cui si sian potuti riunire in un sol gruppo, con tanta arte tanta forza di significato, personaggi così differenti ed eterogenei. Non ci chiediamo come o perché, solo constatiamo il fatto che ammiriamo l’eccellenza dell’arte". | Fonte: Wikipedia


Altro da Tiziano Vecellio, noto semplicemente come Tiziano (Pieve di Cadore, 1488/1490 - Venezia, 27 agosto 1576)