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Gaetano Bellei (1857-1922)


Dopo la formazione artistica all'Accademia delle Belle Arti di Modena, sotto la guida di Adeodato Malatesta, Il maestro Accademico Italiano Gaetano Bellei si trasferisce a Roma, dove frequenta l'accademia di San Luca, successivamente quella di Francia e in contemporanea, quella spagnola.
Nel 1883 frequenta Firenze per un anno, dove porta a fine il proprio pensionato artistico. Nella città toscana entra in contatto, per il suo eclettismo, con collezionisti, mercanti e mecenati di origine inglese per lo più, che gli commissionano varie tipologie di opere. In questo periodo si avvicina e conosce Gaetano Chierici.
A ventiquattro anni vinse il Pensionato Potetti che gli permise di recarsi a Roma a studiarvi per qualche tempo. In quel periodo eseguì il quadro Rispa, opera ancor oggi considerata come il suo capolavoro.
Fu poi a Firenze dove prese parte alle locali mostre. Ritornò nella città nativa ed insegnò come professore aggiunto nell'Istituto di Belle Arti.
Disegnatore garbato, dalla tavolozza fresca e luminosa, fu esecutore di prontezza e facilità. Era anche buon ritrattista. Espose anche a Londra nel 1822 alla Royal Academy.


I soggetti preferiti sono anziani ed i bambini. Dipinge scene dell'umile quotidianità contadina, come abbracci fra nipote e nonno, giocatori di carte, frati, lavoratori e talvolta accompagnati da animali. Molti degli stessi sono riprodotti e ripetuti in diverse varianti, poiché apprezzate dal pubblico acquirente.
Si rivela maestro della raffigurazione degli affetti umani e delle reazioni e sensazioni umane. Ad una mostra a Genova del 1885, espone per la prima volta "Il micino fortunato", che gli reca talmente successo commerciale, da riprodurne diverse varianti con lo stesso soggetto.
Si avvicina e sperimenta anche le caratteristiche dello stile Liberty, come nel dipinto Durante la pioggia, in cui si nota una perfetta tecnica di resa della pioggia e degli abiti dei soggetti, o del movimento divisionista, come esempio il dipinto Il porto di Livorno. Morì a Modena nel 1922.
Lasciò moltissimi quadri tra i quali, oltre Rispa, meritano speciale menzione L'Annunciazione, nella Galleria Poletti a Modena; II ritratto della N. D. Marga Zuccoli-Nasi; "La Vergine Madre"; "Le quattro stagioni".