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Léon Cogniet | Strage degli innocenti, 1824

La "Strage degli innocenti", attualmente presso il Museo delle Belle Arti di Rennes, è il primo successo del pittore Francese Léon Cogniet (Parigi, 1794-1880), presentato al Salon di Parigi del 1824.
La "Strage degli innocenti" è un episodio presente nel Vangelo secondo Matteo (2,1-16), in cui Erode il Grande, re della Giudea, ordinò un massacro di bambini allo scopo di uccidere Gesù, della cui nascita a Betlemme era stato informato dai Magi.

Léon Cogniet | Strage degli innocenti, 1824 | Musée des Beaux-Arts, Rennes

Léon Cogniet (Parigi, 1794-1880)

Il racconto comincia dopo la nascita di Gesù, al tempo di Erode il Grande (73-4 a.C.).
Alcuni magi giunsero a Gerusalemme chiedendo dove si trovasse il re dei Giudei, appena nato.


Erode si turbò alla notizia e chiese ai sommi sacerdoti ed agli scribi del popolo il luogo dove sarebbe dovuto nascere il messia ed, avuta risposta che le profezie indicavano Betlemme, disse ai magi, convocati in segreto, di recarsi nella cittadina giudea e di tornare a riferirgli, affinché potesse adorarlo anche lui.
Avvertiti in sogno da un angelo i magi decisero di non tornare a Gerusalemme.


Avvertito a sua volta da un angelo dopo la partenza dei magi, Giuseppe portò la sua famiglia in Egitto (fuga in Egitto); Erode, sentendo minacciato il proprio trono, ordinò l'uccisione di tutti i neonati maschi dai due anni in giù del territorio di Betlemme.
L'episodio termina ricordando come la strage degli innocenti avesse verificato una profezia biblica, narrata nel Libro di Geremia.

François Joseph Navez | Strage degli innocenti, 1824

Come narrato nel Vangelo di Matteo (2,16-18), Erode il Grande, re di Giudea, ordinò l'uccisione di bambini di età inferiore ai due anni nella città di Betlemme e nei suoi dintorni.
L'obiettivo principale di Erode era uccidere il bambino Gesù, che era stato proclamato Re dei Giudei.

François Joseph Navez (Belgian, 1787-1869) | Massacre of the Innocents, 1824 | Metropolitan Museum of Art

In questo dipinto, Navez relegò quegli atti di violenza sullo sfondo e riempì il primo piano con un intreccio di figure a grandezza naturale, compresse in un bassorilievo per accrescere l'identificazione dell'osservatore con la loro vulnerabilità.
Il "realismo spaventoso" di questa scena colpì i critici quando la tela fu esposta per la prima volta nel 1824, ad Amsterdam e poi a Bruxelles. | Metropolitan Museum of Art