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Jose Royo: "Dipingere è un privilegio, devi guadagnartelo!"

"Ho sempre desiderato essere un artista, o per meglio dire, non ho mai avuto scelta.
Era predeterminato. I miei occhi, il mio cervello e le mie mani hanno tradotto tutto in disegni, forme e colori.
Era un gioco dalle dimensioni infinite che dava senso alla vita.
Dipingere è un privilegio, devi guadagnartelo"- Jose Royo, 1941.



Quando compì 14 anni, Jose Royo entrò all'Accademia Reale di Belle Arti San Carlos di Valencia.
Dopo aver compiuto 18 anni Royo ha continuato i suoi studi artistici privatamente con Adolfo Ferrer Amblat, presidente degli studi artistici presso l'Accademia di San Carlos.
In questo periodo visitò anche i principali musei d'Europa per studiare i famosi maestri: Velasquez, Goya, Renoir, Monet e Sorolla tra gli altri.

Durante la metà degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 Royo aggiunse ulteriori dimensioni alle sue capacità creando scenografie teatrali e realizzando illustrazioni grafiche e lavori di restauro.
Ha partecipato inoltre a prestigiosi concorsi ottenendo importanti riconoscimenti.
Nel 1968 inizia ad esporre in Spagna, precisamente a Lisbona, Madrid e Barcellona.
Con l'accoglienza positiva delle sue opere a Madrid, Royo ricevette l'incarico di dipingere i ritratti reali del re Juan Carlos e della regina Sofia.
Successivamente ricevette incarichi per ritrarre i giudici dell'Alta Magistratura e della Corte di Giustizia, nonché personaggi di spicco della politica e della società.


A partire dal 1989 e continuando fino ad oggi assistiamo allo sviluppo dello stile "maturo" di Royo.
Il suo uso drammatico del colore e della "texture" cattura i suoi argomenti con un tocco unico.
Si possono tracciare paralleli con il lavoro dei maestri europei; per esempio, con l'"omaggio alla forma femminile" di Royo vediamo la chiara influenza di Renoir.

È il trattamento simile, quasi ritrattistico, della modella femminile, colta in un momento sereno e contemplativo, con le circostanti "esplosioni" di colore dei paesaggi floreali in cui vediamo il "Renoir" nell'opera di Royo.
Infatti, i critici hanno concluso: "Se l'opera d'arte di Renoir si fondesse con quella dei 'pittori valenciani' si arriverebbe a tele che si avvicinano all'unicità dell'opera impressionante di Royo".