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Filippo Anivitti (1876-1955) | Rome painting


Born in Rome, Filippo Anivitti studied at the Academy of Fine Arts in Rome, with Filippo Prosperi (1831-1913), holder of the chair of figure.
He then attended the evening courses of Alessandro Morani, at the Industrial Artistic Institute.


At the beginning of his artistic career he was attracted to divisionism🎨, but it was only a transitional phase that was nevertheless useful to him to sharpen his sensitivity to the chromatic range.
He then joined the XXV artists of the "Compagnia Romana".
Onorato Calandi directed him to painting realistic subjects and landscapes.
Anivitti's oil paintings are rare but executed with excellent technique, fast and fresh.
In 1921 he participated in the Rome Biennale.
His works can be found in galleries of modern art in Milan and Rome.






















Filippo Anivitti (Roma, 4 dicembre 1876 - Roma, 4 agosto 1955) è stato un pittore Italiano🎨.
Studiò all'Accademia di Belle Arti di Roma, con Filippo Prosperi, titolare della cattedra di figura.
Frequentò poi i corsi serali di Alessandro Morani, all'Istituto Artistico Industriale. Agli esordi del suo percorso artistico è attratto dal Divisionismo🎨; ma fu solo una fase transitoria, che gli è tuttavia utile per affinare la sensibilità alla gamma cromatica.
Spinto da Morani e da Onorato Carlandi Filippo Anivitti si è unito ai XXV artisti della "Campagna Romana", assumendo il nomignolo "orso", per la misura e la sobrietà nel parlare. Onorato Carlandi lo ha portato alla pittura dal vero, al paesaggio.


I dipinti ad olio di Anivitti, talvolta su cartone, sono rari, ma eseguiti con tecnica eccellente, veloce e fresca.
Filippo Anivitti entra poi nel mondo degli acquerellisti: tecnica complessa, ma a lui congeniale.
Nel 1907 egli infatti fa parte della "Società degli acquerellisti Romani", dedicandosi in un primo periodo ai ritratti, poi i suoi soggetti preferiti diventano scorci della vecchia Roma, le paludi pontine, i templi in rovina e la campagna romana con gli acquedotti e i cieli vasti e profondi.
Sono gli acquedotti, nell'Agro romano, presenze mute di straordinario fascino: come sospesi nel tempo e nello spazio, narrano la loro realtà di costruzione antica e la minuta vita che abita tra i loro archi: pastori, pecore, cavalli.
Anivitti partecipa nel 1921 alla I Biennale di Roma, nel 1931 alla Quadriennale di Roma ed a varie Biennali di Venezia.
Sue opere figurano nelle Gallerie d'Arte Moderna di Milano e di Roma, alla Galleria Capitolina e nella Quadreria del Quirinale, per acquisti fatti direttamente da Vittorio Emanuele III.