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Vittorio Matteo Corcos | I sogni della Belle Époque

Vittorio Matteo Corcos (1859-1933) naque a Livorno da una modesta famiglia ebraica. Studia qui con il pittore Giuseppe Baldini, poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze con Enrico Pollastrini (1875-78) e, grazie a una borsa del Comune di Livorno, a Napoli con Domenico Morelli (1878).
Dal 1880, per 6 anni, è a Parigi, dove presto firma un lungo contratto con la famosa galleria Goupil e frequenta prima il pugliese Giuseppe de Nittis, poi lo studio del ritrattista Léon Bonnat. Inizia così a ritrarre uomini, come qui il Ritratto di Giuseppe Garibaldi (1882), e soprattutto donne.
Nel 1886 torna a Livorno, espone alla Prima esposizione di Belle Arti in Livorno, sposa la colta Emma Ciabatti e si trasferisce a Firenze, dove il suo salotto è frequentato da artisti e letterati (lui stesso scrive racconti), ma continua a viaggiare in Europa.


Si dedica con sempre maggior successo al ritratto: amici e uomini di cultura, come qui Ritratto di Yorick (1889); affetti, come qui Ritratto della moglie (1889 circa); borghesi, come qui i Ritratti di Giovanna e Gilberta Mimbelli (1924, 1927); nobili, come Franca Viviani della Robbia (1923, Firenze, Galleria d’Arte Moderna); ma anche conoscenti che gli fanno da modelle, come Elisa, figlia dell’amico scrittore Augusto Vecchi, ad esempio nel celebre Sogni (1896, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea).
Dipinti in cui Corcos dispiega la sua ampia e versatile capacità tecnica ed artistica: la pennellata è a volte rapida ed essenziale, più volte definita e precisa, il disegno accurato, i colori austeri oppure sgargianti ma sempre con accordi sapienti, l’importante è trasmettere l’essenza della persona.
Muore nel 1933 a Firenze, seguito poche settimane dopo dalla moglie. | Museo Civico Giovanni Fattori