Guardate com'è sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo, l'odio.
Con quanta facilità supera gli ostacoli,
come gli è facile avventarsi, agguantare.
Non è come gli altri sentimenti,
insieme più vecchio e più giovane di loro.
Da solo genera le cause che lo fanno nascere.
Se si addormenta, il suo non è mai
un sonno eterno.
L'insonnia non lo indebolisce ma lo rafforza.
Religione o non religione,
purché ci si inginocchi per il via.
Patria o no,
purché si scatti alla partenza.
Anche la giustizia va bene, all'inizio,
poi corre da solo.
L'odio. L'odio.
Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso.
Oh, quegli altri sentimenti malaticci e fiacchi!
Da quanto la fratellanza può contare le folle?
La compassione è mai arrivata per prima al traguardo?
Il dubbio quanti volenterosi trascina?
Lui solo trascina, che sa il fatto suo.
Capace, sveglio, molto laborioso.
Occorre dire quante canzoni ha composto?
Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
Quanti tappeti umani ha disteso
su quante piazze, stadi?
Diciamoci la verità:
sa creare bellezza,
splendidi i suoi bagliori nella notte nera,
magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata,
innegabile è il pathos delle rovine
e l'umorismo grasso della colonna
che vigorosa le sovrasta.
È un maestro del contrasto
fra fracasso e silenzio,
fra sangue rosso e neve bianca.
E soprattutto non lo annoia mai
il motivo del lindo carnefice
sopra la vittima insozzata
In ogni istante è pronto a nuovi compiti.
Se deve aspettare aspetterà.
Lo dicono cieco. Cieco?
Ha la vista acuta di un cecchino
e guarda risoluto al futuro.
Lui solo.